Rize Griche: il portale del grico 🇬🇷
I verbi: la coniugazione.

La flessione dei verbi grichi
Inserire il verbo
Attiva:
Passiva:
Media:
Verbo:
Indicativo
Presente
evòkatalòioabortisco
esùkatalì(s)
cinokatalì
emìkatalùme
esikatalùte - ìte
cinikatalùne

Aoristo (passato prossimo e remoto)
evòkatàlisaioabortii
esùkatàlise(s)
cinokatàlise
emìkatalìsamo
esikatalìsato
cinikatalìsane
Imperfetto
evòkatàlona - oneioabortivo
esùkatàli(s)
cinokatàli
emìkatalùsamo
esikatalùsato
cinikatalùsane

Trapassato
evòìkha katalìsontaio avevo abortito
esùìkhe(s) katalìsonta
cinoìkhe katalìsontaegli ebbe abortito
emììkhamo katalìsonta
esiìkhato katalìsonta
ciniìkhane katalìsonta
Congiuntivo
Presente
nakatalìso evòcheio abortisca
nakatalìsi(s) esù
nakatalìsi cino
nakatalìsome emì
nakatalìsete esi
nakatalìsune cini

Trapassato
*kaevò ìkha katalìsontache io avessi abortito
kaesù ìkhe(s) katalìsonta
naìkhe katalìsonta cino
naìkhamo katalìsonta emì
naìkhato katalìsonta esi
na ìkhane katalìsonta cini
Imperfettox
nakatàlona - one evòcheio abortissi
nakatàli(s) esù
nakatàli cino
nakatalùsamo emì
nakatalùsato esi
nakatalùsane cini

Passato
naìme|èkho katalimmèna evò che io abbia abortito
naìse|èkhi(s) katalimmèna esù
naè(kh)i katalimmèna cino
naìmesta|èkhome katalimmèna emì
naìsesta|èkhete katalimmèna esi
naèkhune katalimmèna cini
Condizionale
Imperativo
Imperfetto
evòkatàlona - oneioabortirei
esùkatàli(s)
cinokatàli
emìkatalùsamo
esikatalùsato
cinikatalùsane


Trapassato
evòìkha katalìsontaio avrei abortito
esùìkhe(s) katalìsonta
cinoìkhe katalìsontaegli avrebbe abortito
emììkhamo katalìsonta
esiìkhato katalìsonta
ciniìkhane katalìsonta
ImperativoZx
katàliso esù abortisci tu
askatalìsi
katalùme
katalìsete
askatalìsune

Gerundio
Presentez
katalòntaabortendo
passato
katalìsontaavendo abortito

Participio
katalimmènoabortito

Perfetto (passato prossimo)
ime | èkho katalimmèna ho abortito

infinito
katalìsiabortire



Forma Passiva

evòime katalimmènoio sono abortito
evòìmona katalimmènoioero abortito
evòìrta katalimmènoio venni abortito
na ìme katalimmèno evòcheio sia abortito
evòìme stammèna katalimmènoiosono stato abortito
evòìkha stasònta katalimmènoioero stato abortito


Note


Nella costruzione del passivo si è usato il verbo essere (ìme), tranne che per il passato in cui è stato usato il verbo venire (èrkome). Può succedere, quindi, che il participio possa interpretarsi come un attributo del soggetto. Le interpretazioni sono esatte in entrambi i casi. Es.: evò ìme vaftimèno = sono (vengo) battezzato (forma passiva); evò ìme vaftimèni = io sono battezzata (predicato nominale).
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E' possibile coniugare anche verbi non presenti nella tabella dei verbi, in questi casi la coniugazione avviene per analogia e non ci sarà nessuna indicazione della coniugazione in italiano.

Se il verbo ha più significati verrà coniugato il primo di essi presente nella tabella dei verbi.
Le voci dei verbi poco usati o non più usati di cui non è possibile riscontrare tutte le voci, vengono coniugati per analogia.

Coniugazione media:
Inserire il verbo e selezionare l'opzione "media", es.: sianònno con l'opzione "media" sarà coniugato sianònnome;
oppure inserire direttamente "sianònnome".
In alcuni casi è utilizzabile soltanto la seconda opzione, ovvero inserire il verbo direttamente nella "forma media".

In alcuni casi nella prima persona singolare viene indicata più di una flessione. Anche se non idicata, la flessione vale per tutte le voci verbali che si rifanno a quella costruzione, p. e.: per "dìome = mi do", l'aoristo viene costruito con la forma "dòft-imo", ma nella prima persona viene indicato anche "edòs-imo", ciò vuol dire che tutte le voci verbali che si rifanno a all'aoristo ammettono come radice oltre che "doft", anche "dos": edosìmo , edosi..., na dosò, ..., dosònta, ecc.

Se il verbo inizia con un aumento, la "e" viene tolta, es: se si inserisce "epào" viene coniugato "pào".
Tuttavia, anche se nella tabella di norma non è indicato, si tenga presente che è abbastanza frequente l'uso dell'aumento in particolare nell'imperfetto e nell'aoristo soprattutto nelle persone del singolare, es.: efònasa - (e)fonàsamo.

Passato prossimo (perfetto):
- in alcuni paesi si costruisce col verbo avere, es: ekho pimèna, in altri (Martano) col verbo essere, es: ime pimèna.
- In alcuni casi vengono indicati più di un participio (es: mattemmèno - masomèno), in questi casi anche la flessione del primo termine è in "a", anche se riportata in "o".
Es: ime | ekho mattemmèna - masomèna.

*Nel trapassato del congiuntivo, ma vale anche per il passato, vengono indicate due possibbili costruzioni, che non sono equivalenti, con "ka" e con "na", es: pùru ka cìno to ìkhe meletìsonta... = anche se (che) lui lo avesse letto ...; na ìkhe meletìsonta cìo! = avesse letto (studiato) lui!

La seconda persona dell'imperativo termina con "o", ma se la voce è bisilabe di regola esce in "e", non di rado coesiste anche una forma in "a" con la radice del presente, es: àmposo - àmpa - 'mpòse

Nei verbi "eo", di origine italiana e a volte anche quelli grichi prevale un imperativo in "a" ed un participio in "a(t)o". Es:
fermèo:
imperativo: ferma; participio: fermào;
latrèo:
imperativo: latra; participio: latrào.

L'infinito è usato soltanto con il verbo sozo (potere) rarissimamente con il verbo telo. Es: sozo pai, ìsoza mini, sòzonta fai = posso andare, potevo aspettare, potendo mangiare. È usato anche come sostantivo, es: to fai guaddhi o guai = il magiare toglie i guai. Negli altri casi si ricorre al congiuntivo, es: devo mangiare, vogliamo bere = enghizi oppure enna fao, telome na pìome; per andare a Lecce = na pao oppure na pame es Luppiu. Per l' infinito usato come esortazione o comando si usa l'imperativo, es: camminare, andare via! = pretìsete, apate apode!

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