Rize Griche: il portale del grico 🇬🇷
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Travuddia: Imasto checci
da "lòja ce rize"voce: G.fazzi.

Imasto kecci, toa,

Eravamo ragazzi, allora,
Fse 'nnea khronòs oi deka Di nove o dieci anni
Ce pèzamon, jelonta, E giocavamo, allegramente,
'S ton andra ce jneka, A marito e moglie.

Ce tosso tin ghialìssia

E tanto il vero
Elèamon 'brazzomeni Imitavamo, abbracciati,
K 'a khèria-mu, ti zòsi-ssu Che le mie braccia la tua vita
Kratènnane demeni; Tenevano avvinta!

Ce a khìli-mu ta khìli-su

E così forte le mie labbra
Filusa ttosso fferma, Baciavano le tue
Ka òria cisi tèrmasi Che una febbre d'amore
Mas errìzziche o derma. Ci faceva fremere!

Iso ceròn diàke

Quel tempo passò
Ce 'en èrkete mai plèo . . . E non torna più
Ma 'mi, pleo mmali, cànnome E noi, più grandi, facciamo
On addho scioco nneo. Un altro gioco nuovo.

Pèzome « krifì-krifì »

Giochiamo a nasconderci
E mmès tutti zzoì, In questa nostra vita
Ce khasimòsto pèzonta E giocando ci perdemmo
Ka e ssòzamo vresì. Senza poterci ritrovare.

Esù votàn ja mena

Tu, cercandomi,
Ce pai 'n ampì ce ambrò, Vai su e giù
Ma e mme torì pleon, òria-mu, Ma più non mi ritrovi
Ka 'steo 's to skotinò! Vivendo io nell'ombra.
Vito Domenico Palumbo nella la traduzione a volte non v'è corrispondenza lessicale, come generalmente avviene su questo sito .
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