Rize Griche: il portale del grico 🇬🇷
I verbi: la coniugazione.

La flessione dei verbi grichi
Inserire il verbo
Attiva:
Passiva:
Media:
Verbo:
Indicativo
Presente
evòzàfoiobatto
esùzàfi(s)
cinozàfi
emìzàfome
esizàfete
cinizàfune

Aoristo (passato prossimo e remoto)
evòèzafsaiobattei
esùèzafse(s)
cinoèzafse
emìzàfsamo
esizàfsato
cinizàfsane
Imperfetto
evòèzafaiobattevo
esùèzafe(s)
cinoèzafe
emìzàfamo
esizàfato
cinizàfane

Trapassato
evòìkha zàfsontaio avevo battuto
esùìkhe(s) zàfsonta
cinoìkhe zàfsontaegli ebbe battuto
emììkhamo zàfsonta
esiìkhato zàfsonta
ciniìkhane zàfsonta
Congiuntivo
Presente
nazàfso evòcheio batta
nazàfsi(s) esù
nazàfsi cino
nazàfsome emì
nazàfsete esi
nazàfsune cini

Trapassato
*kaevò ìkha zàfsontache io avessi battuto
kaesù ìkhe(s) zàfsonta
naìkhe zàfsonta cino
naìkhamo zàfsonta emì
naìkhato zàfsonta esi
na ìkhane zàfsonta cini
Imperfetto
naèzafa evòcheio battessi
naèzafe(s) esù
naèzafe cino
nazàfamo emì
nazàfato esi
nazàfane cini

Passato
naìme|èkho zammèna evò che io abbia battuto
naìse|èkhi(s) zammèna esù
naè(kh)i zammèna cino
naìmesta|èkhome zammèna emì
naìsesta|èkhete zammèna esi
naèkhune zammèna cini
Condizionale
Imperativo
Imperfetto
evòèzafaiobatterei
esùèzafe(s)
cinoèzafe
emìzàfamo
esizàfato
cinizàfane


Trapassato
evòìkha zàfsontaio avrei battuto
esùìkhe(s) zàfsonta
cinoìkhe zàfsontaegli avrebbe battuto
emììkhamo zàfsonta
esiìkhato zàfsonta
ciniìkhane zàfsonta
Imperativo
zàfse esù batti tu
aszàfsi
zàfome
zàfsete
aszàfsune

Gerundio
Presentez
zàfontabattendo
passato
zàfsontaavendo battuto

Participio
zammènobattuto

Perfetto (passato prossimo)
ime | èkho zammèna ho battuto

infinito
zàfsibattere


Note


E' possibile coniugare anche verbi non presenti nella tabella dei verbi, in questi casi la coniugazione avviene per analogia e non ci sarà nessuna indicazione della coniugazione in italiano.

Se il verbo ha più significati verrà coniugato il primo di essi presente nella tabella dei verbi.
Le voci dei verbi poco usati o non più usati di cui non è possibile riscontrare tutte le voci, vengono coniugati per analogia.

Coniugazione media:
Inserire il verbo e selezionare l'opzione "media", es.: sianònno con l'opzione "media" sarà coniugato sianònnome;
oppure inserire direttamente "sianònnome".
In alcuni casi è utilizzabile soltanto la seconda opzione, ovvero inserire il verbo direttamente nella "forma media".

In alcuni casi nella prima persona singolare viene indicata più di una flessione. Anche se non idicata, la flessione vale per tutte le voci verbali che si rifanno a quella costruzione, p. e.: per "dìome = mi do", l'aoristo viene costruito con la forma "dòft-imo", ma nella prima persona viene indicato anche "edòs-imo", ciò vuol dire che tutte le voci verbali che si rifanno a all'aoristo ammettono come radice oltre che "doft", anche "dos": edosìmo , edosi..., na dosò, ..., dosònta, ecc.

Se il verbo inizia con un aumento, la "e" viene tolta, es: se si inserisce "epào" viene coniugato "pào".
Tuttavia, anche se nella tabella di norma non è indicato, si tenga presente che è abbastanza frequente l'uso dell'aumento in particolare nell'imperfetto e nell'aoristo soprattutto nelle persone del singolare, es.: efònasa - (e)fonàsamo.

Passato prossimo (perfetto):
- in alcuni paesi si costruisce col verbo avere, es: ekho pimèna, in altri (Martano) col verbo essere, es: ime pimèna.
- In alcuni casi vengono indicati più di un participio (es: mattemmèno - masomèno), in questi casi anche la flessione del primo termine è in "a", anche se riportata in "o".
Es: ime | ekho mattemmèna - masomèna.

*Nel trapassato del congiuntivo, ma vale anche per il passato, vengono indicate due possibbili costruzioni, che non sono equivalenti, con "ka" e con "na", es: pùru ka cìno to ìkhe meletìsonta... = anche se (che) lui lo avesse letto ...; na ìkhe meletìsonta cìo! = avesse letto (studiato) lui!

La seconda persona dell'imperativo termina con "o", ma se la voce è bisilabe di regola esce in "e", non di rado coesiste anche una forma in "a" con la radice del presente, es: àmposo - àmpa - 'mpòse

Nei verbi "eo", di origine italiana e a volte anche quelli grichi prevale un imperativo in "a" ed un participio in "a(t)o". Es:
fermèo:
imperativo: ferma; participio: fermào;
latrèo:
imperativo: latra; participio: latrào.

L'infinito è usato soltanto con il verbo sozo (potere) rarissimamente con il verbo telo. Es: sozo pai, ìsoza mini, sòzonta fai = posso andare, potevo aspettare, potendo mangiare. È usato anche come sostantivo, es: to fai guaddhi o guai = il magiare toglie i guai. Negli altri casi si ricorre al congiuntivo, es: devo mangiare, vogliamo bere = enghizi oppure enna fao, telome na pìome; per andare a Lecce = na pao oppure na pame es Luppiu. Per l' infinito usato come esortazione o comando si usa l'imperativo, es: camminare, andare via! = pretìsete, apate apode!

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