Rize Griche: il portale del grico 🇬🇷
I verbi: la coniugazione.

La flessione dei verbi grichi
Inserire il verbo
Attiva:
Passiva:
Media:
Verbo:
Indicativo
Presente
evòaumentèoioaumento
esùaumentèi(s)
cinoaumentèi
emìaumentèome
esiaumentète
ciniaumentèune

Aoristo (passato prossimo e remoto)
evòaumèntefsaioaumentai
esùaumèntefse(s)
cinoaumèntefse
emìaumentèfsamo
esiaumentèfsato
ciniaumentèfsane
Imperfetto
evòaumèntona - oneioaumentavo
esùaumènte(s)
cinoaumènte
emìaumentèamo
esiaumentèato
ciniaumentèane

Trapassato
evòìkha aumentèfsontaio avevo aumentato
esùìkhe(s) aumentèfsonta
cinoìkhe aumentèfsontaegli ebbe aumentato
emììkhamo aumentèfsonta
esiìkhato aumentèfsonta
ciniìkhane aumentèfsonta
Congiuntivo
Presente
naaumentèfso evòcheio aumenti
naaumentèfsi(s) esù
naaumentèfsi cino
naaumentèfsome emì
naaumentèfsete esi
naaumentèfsune cini

Trapassato
*kaevò ìkha aumentèfsontache io avessi aumentato
kaesù ìkhe(s) aumentèfsonta
naìkhe aumentèfsonta cino
naìkhamo aumentèfsonta emì
naìkhato aumentèfsonta esi
na ìkhane aumentèfsonta cini
Imperfetto
naaumèntona - one evòcheio aumentassi
naaumènte(s) esù
naaumènte cino
naaumentèamo emì
naaumentèato esi
naaumentèane cini

Passato
naìme|èkho aumentà(t)a evò che io abbia aumentato
naìse|èkhi(s) aumentà(t)a esù
naè(kh)i aumentà(t)a cino
naìmesta|èkhome aumentà(t)a emì
naìsesta|èkhete aumentà(t)a esi
naèkhune aumentà(t)a cini
Condizionale
Imperativo
Imperfetto
evòaumèntona - oneioaumenterei
esùaumènte(s)
cinoaumènte
emìaumentèamo
esiaumentèato
ciniaumentèane


Trapassato
evòìkha aumentèfsontaio avrei aumentato
esùìkhe(s) aumentèfsonta
cinoìkhe aumentèfsontaegli avrebbe aumentato
emììkhamo aumentèfsonta
esiìkhato aumentèfsonta
ciniìkhane aumentèfsonta
Imperativo
aumèntaaumèntefso esù aumenta tu
asaumentèfsi
aumentèome
aumentèfsete
asaumentèfsune

Gerundio
Presentez
aumentèontaaumentando
passato
aumentèfsontaavendo aumentato

Participio
aumentà(t)oaumentato

Perfetto (passato prossimo)
ime | èkho aumentà(t)a ho aumentato

infinito
aumentèfsiaumentare


Note

Sebbene al participio è possibile la forma aumentomèno o aumentemmèno la forma normalmente usata è aumentà(t)o
E' possibile coniugare anche verbi non presenti nella tabella dei verbi, in questi casi la coniugazione avviene per analogia e non ci sarà nessuna indicazione della coniugazione in italiano.

Se il verbo ha più significati verrà coniugato il primo di essi presente nella tabella dei verbi.
Le voci dei verbi poco usati o non più usati di cui non è possibile riscontrare tutte le voci, vengono coniugati per analogia.

Coniugazione media:
Inserire il verbo e selezionare l'opzione "media", es.: sianònno con l'opzione "media" sarà coniugato sianònnome;
oppure inserire direttamente "sianònnome".
In alcuni casi è utilizzabile soltanto la seconda opzione, ovvero inserire il verbo direttamente nella "forma media".

In alcuni casi nella prima persona singolare viene indicata più di una flessione. Anche se non idicata, la flessione vale per tutte le voci verbali che si rifanno a quella costruzione, p. e.: per "dìome = mi do", l'aoristo viene costruito con la forma "dòft-imo", ma nella prima persona viene indicato anche "edòs-imo", ciò vuol dire che tutte le voci verbali che si rifanno a all'aoristo ammettono come radice oltre che "doft", anche "dos": edosìmo , edosi..., na dosò, ..., dosònta, ecc.

Se il verbo inizia con un aumento, la "e" viene tolta, es: se si inserisce "epào" viene coniugato "pào".
Tuttavia, anche se nella tabella di norma non è indicato, si tenga presente che è abbastanza frequente l'uso dell'aumento in particolare nell'imperfetto e nell'aoristo soprattutto nelle persone del singolare, es.: efònasa - (e)fonàsamo.

Passato prossimo (perfetto):
- in alcuni paesi si costruisce col verbo avere, es: ekho pimèna, in altri (Martano) col verbo essere, es: ime pimèna.
- In alcuni casi vengono indicati più di un participio (es: mattemmèno - masomèno), in questi casi anche la flessione del primo termine è in "a", anche se riportata in "o".
Es: ime | ekho mattemmèna - masomèna.

*Nel trapassato del congiuntivo, ma vale anche per il passato, vengono indicate due possibbili costruzioni, che non sono equivalenti, con "ka" e con "na", es: pùru ka cìno to ìkhe meletìsonta... = anche se (che) lui lo avesse letto ...; na ìkhe meletìsonta cìo! = avesse letto (studiato) lui!

La seconda persona dell'imperativo termina con "o", ma se la voce è bisilabe di regola esce in "e", non di rado coesiste anche una forma in "a" con la radice del presente, es: àmposo - àmpa - 'mpòse

Nei verbi "eo", di origine italiana e a volte anche quelli grichi prevale un imperativo in "a" ed un participio in "a(t)o". Es:
fermèo:
imperativo: ferma; participio: fermào;
latrèo:
imperativo: latra; participio: latrào.

L'infinito è usato soltanto con il verbo sozo (potere) rarissimamente con il verbo telo. Es: sozo pai, ìsoza mini, sòzonta fai = posso andare, potevo aspettare, potendo mangiare. È usato anche come sostantivo, es: to fai guaddhi o guai = il magiare toglie i guai. Negli altri casi si ricorre al congiuntivo, es: devo mangiare, vogliamo bere = enghizi oppure enna fao, telome na pìome; per andare a Lecce = na pao oppure na pame es Luppiu. Per l' infinito usato come esortazione o comando si usa l'imperativo, es: camminare, andare via! = pretìsete, apate apode!

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