Rize Griche: il portale del grico 🇬🇷
I verbi: la coniugazione.

La flessione dei verbi grichi
Inserire il verbo
Attiva:
Passiva:
Media:
Verbo:
Indicativo
Presente
evòkratènnoiofreno
esùkratènni(s)
cinokratènni
emìkratènnome
esikratènnete
cinikratènnune

Aoristo (passato prossimo e remoto)
evòkràtesaiofrenai
esùkràtese(s)
cinokràtese
emìkratèsamo
esikratèsato
cinikratèsane
Imperfetto
evòkràtennaiofrenavo
esùkràtenne(s)
cinokràtenne
emìkratènnamo
esikratènnato
cinikratènnane

Trapassato
evòìkha kratèsontaio avevo frenato
esùìkhe(s) kratèsonta
cinoìkhe kratèsontaegli ebbe frenato
emììkhamo kratèsonta
esiìkhato kratèsonta
ciniìkhane kratèsonta
Congiuntivo
Presente
nakratèso evòcheio freni
nakratèsi(s) esù
nakratèsi cino
nakratèsome emì
nakratèsete esi
nakratèsune cini

Trapassato
kaevò ìkha kratèsontache io avessi frenato
kaesù ìkhe(s) kratèsonta
naìkhe kratèsonta cino
naìkhamo kratèsonta emì
naìkhato kratèsonta esi
na ìkhane kratèsonta cini
Imperfetto
nakràtenna evòcheio frenassi
nakràtenne(s) esù
nakràtenne cino
nakratènnamo emì
nakratènnato esi
nakratènnane cini

Passato
naìme|èkho kratemèna evò che io abbia frenato
naìse|èkhi(s) kratemèna esù
naè(kh)i kratemèna cino
naìmesta|èkhome kratemèna emì
naìsesta|èkhete kratemèna esi
naèkhune kratemèna cini
Condizionale
Imperativo
Imperfetto
evòkràtennaiofrenerei
esùkràtenne(s)
cinokràtenne
emìkratènnamo
esikratènnato
cinikratènnane


Trapassato
evòìkha kratèsontaio avrei frenato
esùìkhe(s) kratèsonta
cinoìkhe kratèsontaegli avrebbe frenato
emììkhamo kratèsonta
esiìkhato kratèsonta
ciniìkhane kratèsonta
Imperativo
kràteso - kràiso -kràe - krài esù frena tu
askratèsi
kratènnome
kratèsete
askratèsune

Gerundio
Presente
kratènnontafrenando
passato
kratèsontaavendo frenato

Participio
kratemènofrenato

Perfetto (passato prossimo)
ime | èkho kratemèna ho frenato

infinito
kratèsifrenare



Forma Passiva

evòime kratemènoio sono frenato
evòìmona kratemènoioero frenato
evòìrta kratemènoio venni frenato
na ìme kratemèno evòcheio sia frenato
evòìme stammèna kratemènoiosono stato frenato
evòìkha stasònta kratemènoioero stato frenato


Note


Nella costruzione del passivo si è usato il verbo essere (ìme), tranne che per il passato in cui è stato usato il verbo venire (èrkome). Può succedere, quindi, che il participio possa interpretarsi come un attributo del soggetto. Le interpretazioni sono esatte in entrambi i casi. Es.: evò ìme vaftimèno = sono (vengo) battezzato (forma passiva); evò ìme vaftimèni = io sono battezzata (predicato nominale).
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E' possibile coniugare anche verbi non presenti nella tabella dei verbi, in questi casi la coniugazione avviene per analogia e non ci sarà nessuna indicazione della coniugazione in italiano.

Se il verbo ha più significati verrà coniugato il primo di essi presente nella tabella dei verbi.
Le voci dei verbi poco usati o non più usati di cui non è possibile riscontrare tutte le voci, vengono coniugati per analogia.

Coniugazione media:
Inserire il verbo e selezionare l'opzione "media", es.: sianònno con l'opzione "media" sarà coniugato sianònnome;
oppure inserire direttamente "sianònnome".
In alcuni casi è utilizzabile soltanto la seconda opzione, ovvero inserire il verbo direttamente nella "forma media".

In alcuni casi nella prima persona singolare viene indicata più di una flessione. Anche se non idicata, la flessione vale per tutte le voci verbali che si rifanno a quella costruzione, p. e.: per "dìome = mi do", l'aoristo viene costruito con la forma "dòft-imo", ma nella prima persona viene indicato anche "edòs-imo", ciò vuol dire che tutte le voci verbali che si rifanno a all'aoristo ammettono come radice oltre che "doft", anche "dos": edosìmo , edosi..., na dosò, ..., dosònta, ecc.

Se il verbo inizia con un aumento, la "e" viene tolta, es: se si inserisce "epào" viene coniugato "pào".
Tuttavia, anche se nella tabella di norma non è indicato, si tenga presente che è abbastanza frequente l'uso dell'aumento in particolare nell'imperfetto e nell'aoristo soprattutto nelle persone del singolare, es.: efònasa - (e)fonàsamo.

Passato prossimo (perfetto):
- in alcuni paesi si costruisce col verbo avere, es: ekho pimèna, in altri (Martano) col verbo essere, es: ime pimèna.
- In alcuni casi vengono indicati più di un participio (es: mattemmèno - masomèno), in questi casi anche la flessione del primo termine è in "a", anche se riportata in "o".
Es: ime | ekho mattemmèna - masomèna.

Nel trapassato del congiuntivo, ma vale anche per il passato, vengono indicate due possibbili costruzioni, che non sono equivalenti, con "ka" e con "na", es: pùru ka cìno to ìkhe meletìsonta... = anche se (che) lui lo avesse letto ...; na ìkhe meletìsonta cìo! = avesse letto (studiato) lui!

La seconda persona dell'imperativo termina con "o", ma se la voce è bisilabe di regola esce in "e", non di rado coesiste anche una forma in "a" con la radice del presente, es: àmposo - àmpa - 'mpòse

Nei verbi "eo", di origine italiana e a volte anche quelli grichi prevale un imperativo in "a" ed un participio in "a(t)o". Es:
fermèo:
imperativo: ferma; participio: fermào;
latrèo:
imperativo: latra; participio: latrào.

L'infinito è usato soltanto con il verbo sozo (potere) rarissimamente con il verbo telo. Es: sozo pai, ìsoza mini, sòzonta fai = posso andare, potevo aspettare, potendo mangiare. È usato anche come sostantivo, es: to fai guaddhi o guai = il magiare toglie i guai. Negli altri casi si ricorre al congiuntivo, es: devo mangiare, vogliamo bere = enghizi oppure enna fao, telome na pìome; per andare a Lecce = na pao oppure na pame es Luppiu. Per l' infinito usato come esortazione o comando si usa l'imperativo, es: camminare, andare via! = pretìsete, apate apode!

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